IPhone ed il caso San Bernardino. Siamo davvero al sicuro???
La notizia, già ufficiale da qualche giorno, è di quelle che lasciano aperti nelle nostre menti numerosi quesiti. L’FBI, ( ossia il Federal Bureau of Investigation) come ben sapete è riuscita , udite udite, senza l’aiuto di Apple ad ottenere i dati criptati dell’Iphone di Syed Rizwan Farook, l’attentatore che lo scorso 2 dicembre si è reso colpevole di aver ucciso ben 14 persone in una clinica di San Bernardino, in California.
L’annuncio da parte del procuratore del distretto centrale della California dice in parole povere che la richiesta, per via giudiziaria, di spingere la Apple a forzare il telefono per ottenere informazioni che risultavano inaccessibili, non è più necessaria in quanto “grazie all’assistenza di una terza parte” i federali sono ora in grado “di sbloccare l’iPhone senza compromettere alcuna informazione sul cellulare”.
La prima domanda che sorge spontanea è : Chi sarebbe questa fantomatica terza parte ? Corre voce che sia una società israeliana e che abbia sfruttato una falla di IOS 9.0 Personalmente credo che a questo punto Apple vorrà sapere il metodo applicato per superare tale protezione, che l’FBI possa decidere di condividere questa informazione mi pare improbabile a meno che…
Ed ecco la mia seconda domanda. E se Apple decidesse di svelare i propri segreti al governo? Se decidesse di fornire le basi per decriptare ogni singolo apparecchio, ogni singolo Iphone vi sentireste al sicuro??
Questo caso solleva questioni che meritano una discussione a livello nazionale, riguardo le libertà civili, e la nostra sicurezza e privacy collettive. Ognuno di noi ha insito nel proprio smartphone, codici, contatti, applicazioni che svelano ogni singolo aspetto della nostra vita. Vi sentite davvero al sicuro??? Vi sentite protetti ? Vi sentite sereni?
Attendo Le Vostre opinioni in merito.
Autore: Luca Zappalà
Consulente Informatico aziendale in Catania
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